Thursday, February 9, 2012

Ricerca dell'ufficio

Oggi, alle 3:45, abbiamo lasciato l'ufficio per andare a vedere nuovi posti dove potremmo trasferirci.

Phil, Tom, Cesare e me, al freddo polare di questi giorni, in giro per il quartiere a cercare gli indirizzi.

"Pronto, sì, siamo al numero 83 ma non troviamo il numero 81, come dice? è prima, quanto prima? a metà della strada, affianco al 65, ok, ok, ovvio, a tra poco"

L'ufficio era talmente sterile che nemmeno un tappeto rosso e peloso al centro della stanza gli dava un aspetto minimamente accogliente. Non mi dilungo su quanto fosse brutto (e costoso), siamo andati a vedere quello dopo.

Arriviamo in questo secondo ufficio, un portone che poteva essere di una galleria d'arte, con una vetrina che mostrava un vaso allungato con un dipinto sopra e una parete con dei piatti dorati su cui erano disegnati il David di Michelangelo e la Venere di Botticelli (ognuno su 10 piatti, ognuno costava 3000 pound).
La segretaria, in una poltrona kitsch, ci dice che troviamo la signora che se ne occupa di sotto, nel bar segreto, che si raggiunge da una scala a chiocchiola fuori dal portone che prima non avevo nemmeno notato.
Scendiamo la scala e superata la porta d'ingresso ci troviamo in una dimensione onirica.
un bancone sulla destra pieno di bottiglie diverse, come ogni cosa in quel locale. Ogni sedia era diversa, ogni pezzo di muro era diverso, ogni ambiente era diverso, ognuno dei 6 cocktail del giorno a base di liquore di wasabi era diverso. Erano diverso nel genere, nella dimensione, dalle immense fiaccole sopra il pianoforte alle tazzine incollate alle sedie incollate al muro con una candela dentro, un manichino di donna bendato e vestito con intimo del 700.
La signora che doveva mostrarci l'ufficio era impegnata ed evidentemente ubriaca, ha ordinato cocktail per tutti, appena arrivati ha abbandonato il suo bicchiere a metà e ne ha preso uno nuovo, ha brindato con noi (non con tutti, uno aveva chiesto dell'acqua e durante il brindisi ha ritratto la mano terrorizzata dicendo che non poteva brindare con lui), ci ha raccontato di come abbia creato il posto in maniera diversa dagli altri, di come volesse arte e ispirazione.
Più tardi abbiamo chiesto se ci fossero anche delle doccie, ci ha risposto che sono state chiuse perchè uomini sposati e donne sposate e tutti insieme facevano orgie lì dentro...
Non capisco, non seguo, ma è stato un bellissimo sognos






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